Il generale si affrettò a diramare un Ordine N. 1 che venne affisso in tutta la città con le prime disposizioni esecutive,La battaglia di Berlino tuttavia non era finita; il generale Čujkov aveva di fronte l'ostacolo del canale Landwehr che sbarrava l'accesso al quartiere governativo; i carri armati potevano passare solo attraverso i due ponti,Il pomeriggio del 28 aprile le prime unità del 79º Corpo di fucilieri del generale Perevёrtkin, appartenenti alla 3ª Armata d'assalto del generale Kuznecov, raggiunsero da nord le rive della Sprea e per la prima volta individuarono, in mezzo al fumo e alla polvere dei combattimenti, il profilo della cupola del Reichstag a circa 600 metri di distanza, oltre il,Il generale Perevёrtkin disponeva di tre divisioni per l'attacco finale all'area del Reichstag: sulla destra (a sud) era schierata, negli edifici delle dogane, la 150ª Divisione fucilieri del generale,Nel primo mattino del 29 aprile il 79º Corpo fucilieri rafforzò le sue posizioni e rastrellò con la 150ª e la 171ª Divisione gli edifici a nord della,Ebbe quindi inizio la preparazione dell'assalto finale al Reichstag; il comando sovietico fece affluire rinforzi di artiglieria e mezzi corazzati; a 300 metri dal grande edificio vennero posizionati ottantanove cannoni di calibro fino a 152 mm e 203 mm, supportati anche da batterie di lanciarazzi,Il palazzo del Reichstag e il terreno circostante era difeso dalla terza compagnia del,Al primo mattino del 30 aprile i capitani Neustroev e Davydov, posizionati al primo piano della "casa di Himmler", osservarono direttamente il campo di battaglia; videro alcune trincee, reticolati e cannoni semoventi schierati davanti a un edificio grigio con una cupola semidistrutta; più indietro osservarono una costruzione ancora più grande, verosimilmente la,Il comando sovietico dovette quindi portare avanti la 207ª Divisione fucilieri, la riserva del 79º Corpo del generale Perevёrtkin, per ripulire il settore del Teatro dell'opera Kroll; i due reggimenti della divisione, 587° e 598°, attraversarono il ponte Moltke provenendo dallo Schlieffen-Ufer e poi aggirarono il teatro imperiale,Nel vortice dei combattimenti la confusione stava aumentando, mentre diveniva sempre maggiore la frenesia tra i comandi sovietici per riuscire a conquistare al più presto il Reichstag e issare la bandiera della vittoria entro il 1º maggio. La Divisione SS,Anche negli altri settori della battaglia i combattimenti furono accaniti e sanguinosi; a est, la 5ª Armata d'assalto del generale Berzarin si avvicinò all'area governativa, rastrellò la parte meridionale del Prenzlauberg e impegnò una dura battaglia per il possesso della stazione Anhalt,Il 30 aprile si combatté in tutte le zone della capitale in rovina; le armate del 1° fronte bielorusso erano in azione a ovest, dove la 47ª Armata aveva costituito uno sbarramento tra Potsdam e Spandau e attaccava,La 3ª Armata corazzata della Guardia del generale Rybalko si era ormai ritirata dal centro di Berlino ma continuava ad avanzare verso nord-ovest per collegarsi con i carri armati dell'armata corazzata del generale Borgdanov; alla fine del 30 aprile poche centinaia di metri separavano le due formazioni blindate; il 7º Corpo carri della Guardia era arrivato a quartiere di,Dopo la morte di Hitler ed Eva Braun e la cremazione dei due cadaveri, Goebbels, Bormann e il generale Krebs avevano richiamato alla Cancelleria il generale Weidling; il comandante militare di Berlino venne informato della fine del Führer e sollecitato a organizzare una presa di contatto con i sovietici. Il generale Krebs avrebbe cercato di concordare un cessate il fuoco sul campo per dare tempo al nuovo governo dell'ammiraglio Dönitz di costituirsi e iniziare trattative formali con i sovietici. L'assalto venne sferrato dalla 8ª Armata della Guardia del generale Čujkov con l'appoggio di unità corazzate della 1ª Armata corazzata della Guardia del generale Katukov; due divisioni di fucilieri sovietiche, la 39ª e la 79ª della Guardia, cercavano di aggirare a est e a ovest l'aeroporto mentre da sud avanzavano i carri armati,Il 26 aprile ottennero importanti successi nel settore meridionale dell'area difensiva di Berlino anche le armate del 1° Fronte Ucraino del maresciallo Konev. Noi o gli alleati?
D’altro canto, il presidente americano Roosevelt era più interessato ad avere l’Unione Sovietica come alleato nella guerra contro il Giappone e come partner nella creazione di un ordine mondiale stabile postbellico, che non a prendere la stessa Berlino.Il 16 aprile 1945, mentre le forze alleate fermarono qualsiasi tipo di offensiva nel teatro europeo, le forze sovietiche iniziarono l’ultima fase dell’offensiva contro la capitale tedesca. Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich,La Grande guerra patriottica dell'Armata Rossa,Uomini e battaglie della seconda guerra mondiale,I Russi a Berlino. Il generale Čujkov si trovava in quel momento con una parte delle sue forze vicino alla Belle-Alliance-Platz da cui si diramavano a nord i larghi viali della,Numerose armate sovietiche del 1° Fronte Bielorusso stavano lentamente convergendo sul Reichstag; mentre a sud, dietro il canale Landwehr, tra il,Il maresciallo Konev continuava a sollecitare il generale Rybalko affinché affrettasse la sua marcia in avanti e raggiungesse il Tiergarten entro il 28 aprile ma errori di comunicazione tra le armate provocarono gravi incidenti di,Il 28 aprile, mentre la battaglia era ancora in corso, l'alto comando sovietico decise di costituire una prima struttura amministrativa per riportare all'ordine i quartieri che venivano progressivamente occupati. Prima e durante la Seconda guerra mondiale, centinaia di bunker e rifugi antiaerei furono costruiti nella città. Roosevelt, a detta di molti osservatori, soffriva di un vero e proprio complesso di inferiorità morale nei confronti di quest’ultimo: i 400.000 morti subiti dalle Forze armate statunitensi, senza alcun danno alla popolazione civile e alle città degli Stati Uniti, lo facevano arrossire di vergogna davanti al dittatore sovietico, pensando che la Russia aveva pagato alla causa comune un tributo complessivo di circa 22 milioni di vittime, fra militari e civili.Così ha rievocato quella vicenda il giornalista e saggista Giuseppe Mayda - un vecchio comunista che nel 1956 stracciò la tessera del suo partito per protesta contro i fatti d’Ungheria, e che era specializzato in questioni relative alla Seconda guerra mondiale, scomparso ai primi di febbraio del 2014 - nel suo articolo «La caduta di Berlino» (apparso sulla rivista mensile «Storia Illustrata», Milano, maggio 1970, pp.